Perché venire in mediazione?

La mediazione si è confermata un valido strumento per la risoluzione di tutte quelle problematiche attinenti ai diritti disponibili. Pertanto non può essere relegata alla sola risoluzione delle liti in corso o quelle potenziali. Nella pratica si è resa utile anche per tutelare o concretizzare tutte quelle scelte condivise bisognevoli del suggello del titolo esecutivo o della procedura di mediazione. Si pensi alla rateizzazione di un credito; all’assegnazione, in presenza dei requisiti, di una o più proprietà individuali, ovvero altri diritti reali detti minori, a determinati soggetti attraverso il riconoscimento dell’usucapione; la turnazione dei posti auto condominiali o l’uso delle parti comuni; tutti quei regolamenti che servono a disciplinare la comunione o le contitolarità. Casi menzionati solo a titolo meramente indicativo lasciando la più libera iniziativa agli avvocati difensori ritenuto che il verbale di conciliazione per essere valido ed efficace ha bisogno solo di non essere contrario a norme imperative o all’ordine pubblico. Nulla vieta la realizzazione di un negozio atipico o stilato ad hoc per quel singolo caso concreto. Tutto è lasciato all’iniziativa degli avvocati che unitamente al mediatore sapranno trovare lo strumento tecnico – giuridico più idoneo per soddisfare gli interessi dei propri assistiti. Da ultimo e non certamente per ultimo, trovano il loro posto e non vanno tralasciati gli incentivi economici posti a sostegno del procedimento di mediazione come il credito d’imposta per le spese di procedura e la franchigia sino all’importo di Euro 50.000,00 che sconta il titolo finale che nel caso di un trasferimento di un diritto reale potrebbe rappresentare un risparmio per le parti sino ad un importo di Euro 4.500,00 per la registrazione dell’atto notarile.